Varianti della posa a spine: quali sono? Guida completa

34
views

Il pavimento in legno, più comunemente chiamato parquet, è composto da una serie di tavole, chiamate “listelli“, che vengono posate in maniera tale da ricreare un pavimento lineare e completo. Proprio come fosse un mosaico.

E’ possibile sistemare i vari tasselli in maniera lineare, andando quindi a far combaciare una tavola dopo l’altra lateralmente.

Se vogliamo soffermarci sulle tipologie di schema di posa, sono le seguenti quelle maggiormente utilizzate

  • Cassero irregolare o posa a correre (detta anche a tolda di nave)
  • Cassero regolare
  • Spina di pesce (anche nella variante a spina ungherese)
  • Mosaico o a quadri
  • Fascia e bindello

I primi due tipi sono quelli più usati e compongono un disegno di tipo lineare, che di solito si adatta a listoni e tavole dalla forma allungata. Gli altri tre schemi sono invece di impiego meno comune e portano a disegni più complessi, in genere formati con elementi dalle dimensioni più contenute.

Quando però vogliamo ricreare un ambiente molto più particolare, elegante e sfizioso, possiamo optare invece per la cosiddetta “posa a spine“.

Questa tipologia di posa si ispira alla lisca di pesce, e può anche essere abbinata con quella a fascia e bindello.

Cos’è la posa a spine

Si tratta di una particolare tecnica che prevede la sistemazione dei vari tasselli di legno in maniera obliqua realizzando un vero e proprio disegno che si adatta alle varie tipologie di arredamento, ed ovviamente al gusto e alle esigenze di ognuno.

In questa tipologia di schema, gli elementi, che devono avere forma rettangolare e uguali dimensioni, sono posati perpendicolarmente uno all’altro, in maniera tale che la testa di uno si affianchi al lato di un altro.

Uno schema che ricorda la spina di pesce da cui prende il nome. La direzione della spina può avere un andamento parallelo o diagonale rispetto alle pareti.

La posa a spine viene poi spesso arricchita anche con l’utilizzo di diverse tipologie di legno, in maniera tale da ricreare un disegno non solo con la posizione dei tasselli ma anche con tonalità differenti che ben si abbinano insieme.

Esistono diverse tecniche di posa a spina, ricordiamo:

  • la posa a spina italiana
  • la spina ungherese
  • a spina francese

Vediamole nel dettaglio.

La spina francese

Il parquet a spina francese presenta un disegno in cui i listelli sono sistemati con un angolo di 30° ed è a posa incollata. Prevede due strati di spessore 10/15 mm, di cui 3/4,2 mm nominali di strato nobile. La contro-bilanciatura è in multistrato di betulla fenolica, di solito.

Lo stile a spina francese si adatta molto bene agli impianti di riscaldamento radianti a pavimento.

Il costo di questa tipologia di posa, insieme a quella ungherese, è notevolmente più alto rispetto alla spina italiana poiché prevede uno scarto di materiale maggiore ed anche la necessità di un tempo di lavorazione più lungo.

La spina ungherese

Il parquet a spina ungherese, invece, forma un angolo di 45 gradi tra un listello e l’altro. La posa è incollata a 2 strati, con spessore tra 10 e 15 mm (di cui 3/4,2 mm nominali di strato nobile). La contro-bilanciatura è in multistrato di betulla fenolica.

Anche questo tipo di pavimentazione è perfettamente compatibile con gli impianti di riscaldamento radianti.

La spina italiana

Il parquet spina italiana è invece caratterizzato da un angolo di 90 gradi, in modo che la testa di uno combaci con il fianco dell’altro. Sono presenti due strati di spessore pari a 10/15 mm (di cui 3/4,2 mm nominali di strato nobile) a posa incollata.

Anche in questo frangente la contro-bilanciatura è in multistrato di betulla fenolica. Perfetto per impianti di riscaldamento radianti a pavimento.

Questa tecnica di posa del parquet, ha origini antiche che inizialmente non avevano niente a che fare con il mondo del parquet. Risalgono infatti all’ Impero Romano, dove veniva utilizzato questo modello per la realizzazione delle strade. Come mai? Beh perché i costruttori scoprirono che disponendo i mattoni a forma di V su un letto di ghiaia, la stabilità delle strade aumentava. Soltanto nel XVI secolo il motivo a spina di pesce è stato adottato come schema di posa per le pavimentazioni in legno.

Cosa si intende per posa incollata

Visto che abbiamo accennato alla posa incollata, metodo usato per tutte e tre le tecniche a spina di pesce, vediamo velocemente di cosa si tratta.

La posa incollata del parquet va fatta spalmando la colla sulla superficie del massetto con una spatola adatta a questa lavorazione. Bisogna distribuirla in modo uniforme senza creare bolle d’aria tra il massetto ed il pavimento in legno.

Vanno create delle righe di colla molto vicine ed uniformemente distribuite con ampi movimenti a semicerchio. Le suddette righe garantiscono un buon contatto adesivo tra il pavimento in legno ed il massetto sottostante.

Molto importante è il dosaggio della colla, ma anche la sua formulazione. Per un buon incollaggio è importante usare colle esenti da percentuali di acqua eccessive che potrebbero deformare le tavole del pavimento in legno.

Nell’ottima di sostenibilità ambientale, l’utilizzo di una colla ecocompatibile, priva quindi di sostanze nocive, può determinare le condizioni affinché il materiale impiegato, terminata la sua vita utile, sia integralmente riciclabile. Una piccola accortezza che può fare la differenza.

Un magico effetto ottico

Una caratteristica estetica molto particolare dei pavimenti spinati in legno è che le file parallele di tavolette posate in inclinazione alternata danno una rifrazione della luce differente le une dalle altre. In questo modo, a seconda dell’angolazione da cui le si guarda sembrerà che ci sia una fila scura e una chiara.

Questo accade perché una fila di tavole avrà la luce diretta ad illuminarne i tratti legnosi delle venature e dei nodi, mentre la fila accanto sarà posizionata in modo che le stesse caratteristiche del legno si facciano ombra l’un l’altra. Questa differenza si noterà di più o di meno, anche in base alle lavorazioni materiche o alla spazzolatura che si decide o meno di fare al pavimento.

Le lavorazioni successive

Stiamo quindi imparando a comprendere quanto sia ampia la personalizzazione del pavimento in legno. Non solo le essenze e le tonalità di colore, ma anche gli schemi e le tecniche di posa possono fare la differenza.

E’ bene precisare che qualsiasi sia la tecnica scelta per la posa del parquet, sono sempre possibili tutte le lavorazioni successive. Spazzolatura, verniciatura, e tutte le altre lavorazioni materiche.