Parquet teak: guida, caratteristiche, prezzi, foto

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Scegliere l’essenza giusta per il proprio parquet è uno dei passaggi essenziali da compiere per ottenere un buon pavimento. Oggi analizzeremo le caratteristiche del teak, un legno pregiato molto particolare, resistente all’acqua e a molti altri agenti atmosferici. Ma non solo; scopriremo di più sulla sua provenienza, sui suoi usi e su tutto ciò che lo riguarda. Non ci resta che augurarvi buona lettura e consigliarvi vivamente questa speciale essenza di legno adatta alle più disparate esigenze.

Premessa sulla scelta del parquet

Le essenze presenti in commercio sono davvero numerose e differiscono per caratteristiche tecniche, prezzo, colore, grana… ce n’è una, però, che è praticamente perfetta per tutte le evenienze, sia per parquet esterni sia per parquet interni. Stiamo parlando proprio del teak, uno dei migliori legni in assoluto, praticamente esente da difetti se non il prezzo, abbastanza elevato per via di tutte le caratteristiche positive che possiede.

Se desideriamo un parquet davvero resistente e praticamente indistruttibile, capace di durare per decenni senza il bisogno di una grande manutenzione, siamo sulla strada giusta. Il teak è una spesa cospicua all’inizio ma che sul lungo raggio ammortizza i costi dato che non necessita di particolari cure o riparazioni. Prima di parlare del legno vero e proprio, però, scopriamo qualcosa di più sull’albero e sulla sua origine.

Il legno teak: albero e origini

Il teak proviene da tre differenti specie di alberi originari del sud e del sud-est asiatico, che crescono in paesi come Vietnam, Laos e Myanmar nelle foreste tropicali e subtropicali. La famiglia di appartenenza è quella delle Lamiacee anche se precedentemente veniva attribuito a quella delle Verbenacee.

I tre alberi da cui questo legno proviene sono: Tectona grandis, Tectona hamiltoniana e Tectona philippinensis, gli ultimi due a rischio estinzione per via dello sfruttamento intenso e della disboscazione. Questi alberi si caratterizzano per il fusto grosso e cilindrico, dal diametro di 1,5 metri e dall’altezza di 30-40 metri. Le foglie, anch’esse molto grandi, crescono nel periodo secco e possono raggiungere anche i 60 centimetri. I fiori, di colore bianco, sono piacevolmente profumati.

Utilizzato fin dall’antichità dagli abitanti dei posti dove cresce, il teak è arrivato in Europa intorno al secolo scorso grazie alle sue ottime caratteristiche in campo navale.

Curiosità: nei libri di Emilio Salgari riguardanti le avventure di Sandokan questo legno viene ampiamente citato e utilizzato, soprattutto per la costruzione di fortini resistenti anche alle cannonate (dato che il legno di teak è davvero molto duro e resistente).

Utilizzi oltre al parquet

Il teak è un ottimo legno impiegato in moltissimi campi, dall’edilizia alla costruzione dei più disparati oggetti. Non di rado lo si può trovare nelle navi o in oggetti che devono stare a stretto contatto con l’acqua. Inoltre viene impiegato per la costruzione di strumenti musicali, come il didgeridoo, uno strumento a fiato appartenuto agli aborigeni australiani. Oltre a questo, sempre presso i popoli che vivono dove questo albero cresce e prospera, il teak viene impiegato per la creazione di infusi e trattamenti medicinali, presso alcune popolazioni è un albero sacro.

Le caratteristiche del legno

Ora passiamo alla parte più interessante e più utile: l’elenco di tutte le caratteristiche che questo speciale legno possiede. Cerchiamo di farne uno completo.

Il teak resiste bene:

  • Alla salsedine (motivo per cui viene utilizzato per le barche)
  • All’acqua sia che essa sia una presenza costante sia che sia sporadica (come nel caso di piogge)
  • All’umidità (perché è un legno molto stabile)
  • Ai cambiamenti climatici (escursione termica, temperature calde e secche, gelo e temperature sotto zero)
  • Agli agenti atmosferici in generale

Inoltre è un legno:

  • Duttile
  • Durevole
  • Bello esteticamente

Rispetto a tutte le altre essenze è sicuramente la più resistente a tutto, difficilmente si danneggia o si rompe. Anche dal punto di vista della manutenzione non ne richiede molta e può essere impiegato sia come parquet esterno sia come parquet interno.

Il parquet in teak è molto consigliato perché è un legno pregiato e ottimo per essere calpestato quotidianamente senza che crei problemi di ogni sorta.

Naturalmente, essendo comunque un tipo di legno, è soggetto a graffirsi o ad ammaccarsi in seguito alla caduta di oggetti pesanti. Pur essendo molto resistente non è infallibile, pertanto bisogna prestare un minimo di attenzione per evitare di rovinarlo. Tolto questo non ha grandi svantaggi e, anzi, è tra i legni migliori tra cui scegliere per creare il proprio parquet.

Diversi aspetti per diverse provenienze

Esistono diversi tipi di teak e diversi colori. Questo dipende molto dalla provenienza del legno che può essere varia. Ora vedremo le tipologie più diffuse, la loro provenienze e le loro caratteristiche.

Teak africano

Rispetto a quello asiatico che è sicuramente più comune, la variante africana è secca e non oleosa, cosa che la rende più simile ai normali tipi di legno. Questa sua caratteristica lo rende molto meno resistente oltre che non idrorepellente. Inoltre, rispetto a quello asiatico, richiede un maggior numero di trattamenti per rinforzarsi. Di contro, un aspetto positivo del teak africano è quello di essere meno costoso e maggiormente ecologico.

Teak asiatico

E’ quello più comune e che possiede le caratteristiche migliori. E’ idrorepellente e molto resistente, oltre che duro e oleoso.

Ne esistono diverse specie:

  1. Teak comune – Impiegato soprattutto per le pavimentazioni esterne, deriva dalla pianta Tectonia Grandis. Possiede tutte le caratteristiche positive elencate precedentemente ed è quello maggiormente utilizzato tra tutte le specie.
  2. Teak Burma – Deriva dalla pianta Tectonia hamiltoniana, attualmente a rischio di estinzione. Pur essendo un legno maggiormente pregiato rispetto al teak comune, lo sconsigliamo perchè non molto ambientalista.
  3. Teak Siam – Originario dalla Thailandia, per via di un disboscamento selvaggio e incontrollato nei secoli scorsi è difficilmente reperibile.
  4. Teak Filippino – Proviene dalla pianta Tecntona philippinensis, anch’essa a rischio di estinzione e, come nel caso precedente, sarebbe meglio evitare di utilizzarlo.
  5. Teak indonesiano – Arriva dalle foreste dell’Indonesia
Teak per pavimentazione esterna

Esiste un’ulteriore classificazione che comprende:

  • Teak naturale – Quello proveniente dalle differenti specie di legno, che quindi richiedono tempi differenti in quanto l’albero necessita di crescere fino a circa 70 anni e richiede alcuni anni di stagionatura. Il teak naturale, inoltre, costituisce un problema per quanto riguarda l’ambiente. Molte specie di alberi, visto l’ampio utilizzo, sono in via di estinzione.

  • Teak sintetico – Realizzato in altri materiali e non in legno, riproduce fedelmente il colore e il disegno del teak naturale. Solitamente è in materiale plastico, come il PVC, ed essendo un’invenzione abbastanza recente è ancora soggetto a miglioramenti. Questa è una soluzione sicuramente più ecologica e il PVC, inoltre, è un ottimo materiale che possiede delle buone caratteristiche tecniche.

Prezzi

Una nota dolente del teak è sicuramente il suo prezzo. Essendo un legno pregiato, dalle ottime caratteristiche e proveniente da lontano, possiamo dire che costa abbastanza caro. Molto dipende anche da diversi fattori come la scelta (prima, seconda, etc. ovvero la presenza o meno di nodi, i tipi di venature..), il grado di lavorazione, l’essiccazione, il luogo di produzione e di provenienza dell’albero e così via.

In linea generale, comunque, parte da un prezzo minimo di 60 euro al metro quadro per il legno meno lavorato arrivando fino a 150 euro, sempre per metro quadro, nel caso del legno maggiormente pregiato.

Il legno di teak massello, ovvero tavole totalmente di legno nobile, possono arrivare a costare molto, considerando anche la posa. Meglio, dal punto di vista economico, il prefinito che prevede solo uno strato superiore di legno nobile e strati inferiori di mix di altri legni o di multistrato.

Trattamenti che il teak può subire

Rustico

Il teak, per acquistare un aspetto ancora più ricercato, può subire diversi trattamenti. Normalmente quello più utilizzato è la spazzolatura che, tramite l'uso di apposite spazzole, elimina il primo strato morbido del legno, rendendolo ruvido e mettendo in risalto le sue venature.

Altri trattamenti che possiamo scegliere sono la levigatura, che rende tutte le tavole omogenee e perfettamente lisce, e la piallatura, che crea un effetto vissuto e scavato. Oltre a questo possiamo rendere il nostro parquet rustico grazie a vari processi che lo rendono dalle venature più accentuale o sbottato, che lo rende simile ad un pavimento antico tramite la levigatura irregolare.

Questi processi possono anche variarne il colore, rendendoli più o meno chiari. Se scegliamo di verniciarlo al naturale, ad esempio, possiamo ottenere una gradazione di colore più chiara proteggendo anche il parquet dagli urti e dalle abrasioni. Tutti questi trattamenti, naturalmente, ne alzano il prezzo. Una spesa che, calcolando la resistenza del teak e le sue ottime caratteristiche, può essere affrontata stando certi che ne vale la pena.