Indice dei contenuti
- 1 Che cos’è il laminato? Da cosa è composto?
- 2 La sua storia
- 3 Tipi di laminato
- 4 Caratteristiche tecniche del laminato
- 5 Spessore e classi di resistenza
- 6 Lati negativi
- 7 Gli aspetti che può assumere il laminato
- 8 La posa in opera
- 9 Come scegliere il proprio pavimento il laminato, qualche consiglio utile sui dettagli
- 10 Il prezzo del pavimento in laminato
Il laminato è, insieme al parquet, uno dei materiali più utilizzati per le pavimentazioni. Il suo essere economico e pratico lo rende un’alternativa perfetta al vero legno, semplice da installare e dai numerosi vantaggi. Scegliere un laminato, infatti, non significa obbligatoriamente rinunciare alla qualità. Ne esistono alcuni di ottima fattura, tanto quanto un legno pregiato. Non bisogna dare ascolto a chi, per partito preso, sminuisce questo tipo di materiale.
Comunque, all’interno di questa guida vedremo tutto quello che c’è da sapere. Analizzeremo la composizione del materiale, i tipi di laminato esistenti, i vantaggi e gli svantaggi, la posa e il punto di vista estetico. In questo modo sapremo se può fare al caso nostro e se è il tipo di pavimentazione adatta al nostro scopo.
Che cos’è il laminato? Da cosa è composto?
Il laminato è un rivestimento simile al legno ma composto da differenti materiali su più strati. Solitamente essi sono in truciolato o tamburato. Non può essere considerato un parquet vero e proprio per il semplice motivo che, anche se è composto a maggioranza di legno, non possiede uno strato superiore di legno nobile spesso almeno 2 millimetri. Riferirsi ad un laminato come un parquet, anche se può assomigliargli molto, è scorretto e i più pignoli sicuramente puntualizzeranno.
I pannelli di laminato sono ottenuti, solitamente, pressando strati di carta imbevuti di resine, che possono essere melamminiche o fenoliche. Le prime sono ottenute con la policondensazione della formaldeide con la melammina, le seconde invece sono ottenute tramite la reazione tra fenolo e formaldeide.
Quelli più comuni sono composti da tre strati: kraft, strato di resina e overlay. Kraft sta a indicare lo strato di carta imbevuta, quindi la “base” della tavola. Lo strato di resina è, invece, lo strato con colorazione, decorazione o a tinta unita. L’overlay, invece, è lo strato più esterno, quello che serve a proteggere tutto quello che c’è al di sotto ed è spesso irrobustito con ulteriori resine.
I collanti utilizzati per incollare i vari strati di carta possono essere diversi. In base ad essi avremo tavole più o meno resistenti e con caratteristiche differenti. Prima di compiere qualsiasi acquisto è bene informasi su quali collanti sono stati utilizzati. Solitamente, nella scheda informativa del prodotto, possiamo trovare la scritta “Collanti poliuretanici”, che sono quelli maggiormente utilizzati. In questo caso, quindi, avremo un’ottima resistenza sia all’acqua sia all’umidità. Se la dicitura afferma altro è bene chiedere al proprio rivenditore maggiori informazioni.
La sua storia
Il laminato nasce nei primi anni ’90 come imitazione del parquet, ideato principalmente per essere impiegato nel settore del fai da te. In pochissimo tempo, però, ha avuto una grandissima espansione affermandosi come una valida alternativa al parquet tradizionale molto più costoso e delicato.
Nel corso degli anni, visto il suo grande successo, sono state impiegate diverse tecnologie per migliorarne la qualità e l’estetica. Si è passati, quindi, dal settore del fai da te, a quello dell’edilizia a quello dell’arredamento. Oggi, infatti, è uno dei tipi di pavimentazione più scelti sia per le abitazioni sia per le attività commerciali.
Il suo successo è dovuto alle ottime caratteristiche tecniche e al prezzo contenuto, oltre che all’aspetto pregiato che un laminato di buona qualità può possedere. Il suo punto forte, rispetto al parquet in vero legno, è la resistenza. Difficilmente si danneggia anche se non si presta molta attenzione. Questo lo ha reso ideale per ambienti con animali e bambini, oltre che per spazi come le cucine e i bagni meno indicati per le essenze legnose.
Tipi di laminato
Le tipologie di laminato esistenti in commercio sono molte e la differenza dipende dalla lavorazione che subiscono e dalle resine che vengono utilizzate all’interno delle tavole. Tra quelle principali ce ne sono tre, le più vendute nel caso di pavimentazioni:
- Hpl, è la tipologia più pregiata e la più resistente. Viene impiegata nel caso di pavimenti a forte sollecitazione o per bagni e cucine che sono maggiormente soggetti a sbalzi di umidità e cadute di oggetti. Questo tipo di laminato viene ottenuto tramite una pressatura elevatissima, fattore che ne incrementa la resistenza.
- Cpl, utilizzato principalmente per mobili o per pavimentazioni non soggette a forti sollecitazioni. Meno consigliato e resistente del primo, è ottenuto tramite una pressione più bassa ma continua.
- Chpl, come nel primo caso, anche questo è molto consigliato perchè unisce il meglio dei due precedenti. E’ resistente come l’Hpl ma viene ottenuto con il processo del Cpl, tramite una pressione più bassa e continua.
Caratteristiche tecniche del laminato
Il laminato comporta numerosi vantaggi e pochissimi svantaggi. E’ un ottimo materiale, ideale per essere impiegato per eseguire pavimentazioni resistenti e durevoli nel tempo. Tra le sue caratteristiche principali troviamo sicuramente la resistenza all’acqua, all’umidità, alle infiltrazioni e al vapore. L’impermeabilità e l’elevata stabilità (cioè la capacità di non modificarsi con il variare di temperature e agenti atmosferici di varia natura) lo rendono perfetto e quasi impossibile da scalfire.
Inoltre è resistente agli urti e ai graffi, molto più di un parquet in vero legno che, per quanto curato, si graffia con molta facilità (e può bastare una scarpa con il tacco per fare un danno). E’ anche semplice da pulire e non richiede una particolare manutenzione. Non attira la polvere e si rivela perfetto anche per i soggetti particolarmente allergici. Lo possiamo lavare con un panno bagnato, senza temere che raccolga umidità e che si danneggi.
Spessore e classi di resistenza
Solitamente lo spessore di una doga in laminato varia dai 7 ai 10 millimetri ma possiamo anche trovare eccezioni ultrasottili da 5 mm o più spesse da 12. Le sottili, ad esempio, sono perfette se desideriamo usare questa pavimentazione per coprirne una già esistente.
Un aspetto importante da non sottovalutare e al quale prestare attenzione prima di compiere l’acquisto è costituito dalle classi di resistenza all’abrasione. Scegliere un pavimento in laminato per la propria sala non è sicuramente come scegliere un laminato per un negozio. Per questo esistono delle classificazioni a livello europeo, suddivise rispettivamente in uso domestico e uso commerciale.
Per quanto riguarda l’uso domestico abbiamo le classi:
- AC1, ideale per zone ad utilizzo moderato come le camere da letto, che non necessitano di un’elevata resistenza
- AC2, per zone ad utilizzo medio come possono essere i soggiorni
- AC3, ideato per zone ad elevato utilizzo come le scale, le cucine e gli ingressi
Per i commerciali, invece, abbiamo:
- AC3, ad uso moderato per le camere d’albergo oppure negozi/uffici dove le persone transitano temporaneamente
- AC4, per attività commerciali dove c’è un transito medio come aule, uffici e sale
- AC5, per traffici molto intensi come quelli corridoi o hall degli alberghi
Scegliere la giusta classe è essenziale per avere un pavimento adeguatamente resistente all’uso che se ne vuole fare, altrimenti si rischia di spendere soldi per qualcosa di poco adeguato che si danneggia dopo poco tempo.
Lati negativi
Come detto in precedenza sono ben pochi. Principalmente ce ne sono due: ha poca resistenza al calore ed è un surrogato del legno.
Per quanto riguarda il primo svantaggio bisogna prestare molta attenzione a non mettere a contatto il pavimento in laminato con superfici bollenti. Se accade, molto probabilmente, si corre il rischio di lasciare un alone indelebile sul pavimento. Nei casi più gravi, invece, è possibile che il laminato si alteri a tal punto da dover essere sostituito.
Il secondo svantaggio, invece, consiste semplicemente nel fatto che per quanto possa assomigliare esteticamente al legno non è vero legno e la differenza si percepisce. Se siamo grandi amanti del calore che il legno può offrire, con il laminato che lo possiamo scordare. Al tatto o camminando a pieni nudi si sente la differenza. E’ meno morbido del legno ed è comunque un materiale sintetico che, in questo senso, “intacca” leggermente l’atmosfera che il vero legno riesce a creare. Se non siamo grandi appassionati della materia, però, noteremo poco la differenza e risparmieremo sicuramente qualche soldo in più.
Gli aspetti che può assumere il laminato
Il laminato è estremamente versatile e può imitare più materiali, non solo il legno. Oltre a tutte le essenze esistenti in commercio può simulare le pietre naturali come il marmo, la ceramica e una vasta gamma di metalli. Se decidessimo di accostare materiali differenti e realizzare la nostra abitazione in stile industriale, potremmo utilizzare il laminato per ogni cosa. L’accostamento legno-metallo, ad esempio, è uno dei più apprezzati.
Come abbiamo detto, scegliendo il laminato, abbiamo a disposizione tutte le essenze del legno, anche quelle più pregiate. Possiamo realizzare un pavimento uguale alla quercia senza spendere una fortuna oppure scegliere la sequoia, il rovere, il teak o qualsiasi altra cosa. La “stampa” del legno, in linea di massima, non modifica il prezzo del nostro laminato (cose che succede invece con il legno, in base all’essenza il prezzo totale cambia di molto).
La posa in opera
La posa utilizzata per installare la pavimentazione in laminato è quella flottante. Questo significa che non vengono utilizzate colle ma che il pavimento, semplicemente, “galleggia” sul suolo (e per questo motivo viene definita anche come posa galleggiante).
Non utilizzando colle di nessun tipo è necessario, quando si posa il pavimento, inserire un materassino sottopavimento tra il suolo e il laminato. Alcuni tipi di laminato, comunque, lo possiedono già incorporato tra gli strati.
Le doghe possono essere incastrate tra di loro oppure incollate (sempre tra di loro e non con il pavimento) e poggiate a terra.
Questa posa, rispetto a tutte le altre esistenti, è molto più semplice da eseguire. Non necessita dell’intervento di un esperto e basta avere una buona manualità per montare il proprio pavimento in laminato. Le istruzioni, comunque, sono fornite dal produttore sia per quanto riguarda la posa sia per la manutenzione. Soprattutto quest’ultima può essere variabile secondo le specifiche del materiale.
Come scegliere il proprio pavimento il laminato, qualche consiglio utile sui dettagli
Ci sono dei piccoli accorgimenti che possono fare la differenza quando si tratta di pavimenti il laminato. Per esempio c’è una differenza sostanziale tra doge con bisello e doghe a spigolo vivo. Nel primo caso avremo un pavimento più realistico e con gli angoli smussati. Se decidiamo di optare per lo spigolo vivo, invece, il risultato sarà un pochino più artificiale e più imperfetto nelle congiunzioni tra le doghe.
Anche la grafica può essere variabile ed è meglio optare per quella più dettagliata e a poro sincronizzato, che permette anche al tatto di avere un effetto molto più realistico. In questi casi, anche se il prezzo si alza leggermente, è meglio optare per un prodotto di elevata qualità, per non correre il rischio che si rovini o che sia esteticamente discutibile.
Per il resto si può scegliere in base al proprio gusto tra le finte essenze a disposizione, prestando attenzione anche al resto dell’arredamento. Sotto questo aspetto scegliere un laminato o scegliere un parquet sono allo stesso grado di difficoltà. Una scelta da meditare a lungo, chiedendo consiglio anche agli esperti che sicuramente sapranno fornire maggiori informazioni in merito ai propri prodotti.
Il prezzo del pavimento in laminato
Per concludere uno degli aspetti fondamentali e la domanda che tutti, prima di decidere quale tipo di pavimentazione acquistare, si pongono: ma quanto costa un laminato? La risposta, come sempre, è: dipende da molti fattori come la lavorazione che ha subìto, le resine impiegate, i dettagli e la risoluzione del disegno, la grandezza delle doghe (solo per citare alcuni aspetti).
Per dare una valore indicativo e approssimativo possiamo dire che un parquet in rovere (abbastanza pregiato ma comunque di livello medio) costa circa 30-40 auto a metro quadrato. Un pavimento in laminato, invece, ne costa circa 15, sempre considerando il metro quadrato. Una bella differenza, no?